Un’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno ha portato all’arresto di 23 persone, decapitando un’organizzazione criminale radicata nei territori di Pagani, San Marzano sul Sarno, Scafati e comuni limitrofi dell’Agro nocerino-sarnese. Tra i fermati figura anche un imprenditore di Nocera, che si ritiene avesse un ruolo chiave nelle infiltrazioni mafiose nel settore industriale.

Le indagini hanno rivelato metodi coercitivi brutali utilizzati dai membri del clan per costringere le vittime a pagare il pizzo, incluso il rapimento dei figli degli imprenditori inadempienti. Le vittime erano messe in contatto diretto con Rosario Giugliano, detenuto al tempo nella casa circondariale di Siracusa.

Il successo dell’operazione si deve anche alle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia che hanno fornito dettagli cruciali sul clan e i suoi membri. Questo ha permesso di formulare accuse circostanziate che hanno portato agli arresti.

Tra gli arrestati, i vertici del clan sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso. Altri individui sono stati arrestati senza l’accusa di associazione mafiosa. L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di interventi mirati a combattere la criminalità organizzata nell’Agro nocerino-sarnese.

Durante una conferenza stampa, le autorità hanno ribadito l’impegno dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata, sottolineando che il lavoro non è concluso date le continue evoluzioni degli scenari criminali. Il comandante dei carabinieri di Salerno ha elogiato il lavoro sinergico delle forze dell’ordine e la determinazione della magistratura.

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