Torre del Greco, nessuno vuole la mamma-assassina: niente libertà vigilata, Gisa finisce in un ospedale psichiatrico

Adalgisa Gamba, una madre di 42 anni di Torre del Greco, è stata assolta la scorsa settimana per incapacità di intendere e volere. La donna aveva ucciso suo figlio, il piccolo Francesco, di due anni e mezzo, autodiagnosticandogli l’autismo consultando internet.

Dopo l’assoluzione, non ci sono né strutture sanitarie né familiari disposti ad accogliere e assistere Adalgisa. Di conseguenza, i giudici hanno revocato la misura della libertà vigilata e l’hanno trasferita in un ospedale psichiatrico giudiziario in regime di Rems.

La decisione è stata presa dagli stessi giudici della Corte d’Assise di Napoli che hanno emesso la sentenza di assoluzione. Non essendoci alternative disponibili, i giudici non hanno potuto applicare la misura di sicurezza della libertà vigilata per un periodo non inferiore a 15 anni, come inizialmente previsto.

La Procura di Torre Annunziata ha richiesto il trasferimento di Adalgisa in un ospedale psichiatrico giudiziario, dato che necessita di cure specifiche. Questo provvedimento è stato accolto dai giudici, che hanno disposto il trasferimento della donna per garantirle l’assistenza necessaria.

La vicenda di Adalgisa Gamba ha suscitato molte polemiche e dibattiti sulla gestione dei casi di malattie mentali e sulla necessità di garantire cure adeguate a chi ne ha bisogno. La tragedia di Francesco ha portato alla luce la mancanza di risorse e sostegno per le persone con problemi di salute mentale e ha sollevato importanti questioni sulla responsabilità della società nel garantire il benessere di tutti i suoi membri.

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