La Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli è stata teatro di una vicenda che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte. In seguito a un furto avvenuto nel 2020, i carabinieri del Ros di Napoli, insieme alla Procura partenopea, hanno iniziato le indagini che hanno portato all’arresto di cinque persone, ritenute coinvolte nel furto e nella ricettazione di una copia preziosa del Salvator Mundi, un dipinto del 1400 attribuito alla Scuola di Leonardo da Vinci.
Il gip di Napoli Maria Laura Ciollaro ha condannato gli imputati a varie pene detentive. Pasquale Ferrigno, Marco Fusaro e Tommaso Boscaglia sono stati condannati a 5 anni e 4 mesi di reclusione per essere stati ritenuti i diretti autori del furto, mentre Antonio Mauro e Domenico De Rosa, i ricettatori, sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e 4 mesi di reclusione e 5 anni e 6 mesi di reclusione.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il quadro venne offerto alla capo del clan Licciardi, Maria Licciardi, arrestata dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale di Napoli all’aeroporto di Ciampino. I cinque imputati sono anche stati condannati a risarcire i danni alla parte civile.
Il recupero della preziosa copia del Salvator Mundi è un grande successo per le forze dell’ordine, che hanno lavorato con impegno e dedizione per riportare la giustizia e la legalità. La condanna dei cinque imputati è un esempio di come la legge non tolleri alcuna forma di criminalità.