Nel 2022 in Campania i casi di persone scomparse sono più che raddoppiati rispetto agli ultimi dieci anni. Secondo la XXVIII Relazione sull’attività dell’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, sono state 1.888 le denunce, pari al 7,75% del totale in Italia, terzo dato assoluto. La percentuale di ritrovamento è del 55,14%, superiore alla media nazionale (49,94%), e riguarda 1041 soggetti rintracciati. All’appello ne mancano ancora 847.
La maggior parte delle denunce proviene dalla provincia di Napoli (38,56%), dove sono stati registrati 728 casi. Tra questi, 487 sono stati ritrovati mentre 241 sono ancora sconosciuti. Seguono Salerno (24,26%), Caserta (19,70%), Avellino (9,96%) e Benevento (7,52%).
Secondo Emanuela Zuccagnoli, segretario nazionale di Penelope Italia, l’aumento delle persone scomparse è preoccupante. In particolare, c’è stato un forte aumento dei minori stranieri, giunti in Italia da soli, e degli adolescenti di 15-16 anni, soprattutto maschi. Anche le persone di età superiore ai 65 anni con disturbi psicologici o neuro degenerativi sono a rischio.
Per contrastare questo fenomeno, l’associazione ha proposto l’immediata identificazione, all’arrivo nel nostro Paese, di questa categoria di scomparsi. Si tratterebbe di una lettura dell’iride non invasiva, da inserire nelle banche dati per ricondurre alla stessa persona nel momento in cui viene rintracciata o non viene rintracciata. In questo modo, si potrebbero controllare eventuali traffici a danno dei minori.
L’allarme suona forte. Per questo, si spera che la sensibilizzazione e la conoscenza del fenomeno possano aumentare. E si auspica che la proposta di Penelope Italia venga finalmente accolta per ridurre al minimo il numero di persone scomparse.
