Due infermieri dell’azienda ospedaliero-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, Rosa Izzo e Raffaele Caputo, sono stati sottoposti alla sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio o servizio per dodici mesi a seguito dell’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare disposta dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica.
I due infermieri sono accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato e inosservanza delle norme sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Secondo l’accusa, Izzo e Caputo avrebbero attestato falsamente la presenza in servizio della Izzo, che avrebbe percepito indebitamente la retribuzione per ore di servizio non prestate. Inoltre, in occasione di due giornate festive, la donna non si sarebbe nemmeno recata sul luogo di lavoro.
L’operazione è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Salerno, che dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta alla corruzione e alla frode. L’azienda ospedaliero-universitaria ha avviato un’indagine interna per fare luce sulla vicenda e adottare i provvedimenti disciplinari necessari. La direzione dell’ospedale ha espresso la propria solidarietà nei confronti dei pazienti e della comunità, affermando la propria determinazione nell’assicurare un servizio sanitario di qualità e trasparente.
Gli abusi perpetrati dai due infermieri rappresentano una grave violazione della legge e una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. È importante ricordare che i servizi pubblici devono essere garantiti in modo equo e corretto e che la responsabilità di assicurare il rispetto delle norme è di tutti coloro che operano in questo settore. La giustizia deve fare il suo corso e la trasparenza e l’integrità devono essere sempre promosse e difese.