L’ultima volta che ho deciso di non vietarmi di fare qualcosa di buono è stato quando ho sentito parlare di Lino Silvestri, maestro di pugilato della Napoliboxe. Lino, insieme a Gianni Maddaloni, della Star Judo Club a Scampia, sta rischiando la chiusura delle sue palestre a causa di una morosità sul fitto da parte del Comune di Napoli.
Questo è un vero peccato, in quanto entrambi i maestri rappresentano un’eccellenza in territori complicati e dove le opportunità criminali sono molte. Entrambi sono in grado di togliere i ragazzi dalla strada e di aiutarli ad avere un futuro migliore.
Lino, figlio di Geppino, maestro di Elio Cotena (medaglia d’oro alle Olimpiadi) e Patrizio Oliva (medaglia d’oro alle Olimpiadi), ha 50 ragazzi da educare allo sport. Molti di questi ragazzi non possono permettersi la retta, ma lui fa comunque del suo meglio per aiutarli.
Gianni Maddaloni, maestro di Pino Maddaloni (medaglia d’oro alle Olimpiadi), si trova nella stessa situazione.
È triste pensare che il Comune di Napoli non sia in grado di apprezzare l’importanza dello sport in contesti difficili. Lo sport è molto più di una semplice attività fisica: è una metafora della vita, un modo per imparare a cadere e rialzarsi, a rispettare l’avversario e a dare il massimo di se stessi.
In questo momento di difficoltà, spero che il Comune di Napoli possa riconoscere l’importanza di questi maestri e aprire un tavolo di discussione per trovare una soluzione che permetta loro di continuare a fare ciò che fanno.