La Corte di Cassazione ha recentemente preso una decisione importante riguardo alla musica neomelodica, in particolare nel 41bis, dove è recluso il camorrista Antonio Luongo. La Corte ha deciso di non consentire la riproduzione di questo genere di musica nelle celle carcerarie, in quanto esalta uno stile di vita criminale.

La musica neomelodica è un genere molto popolare in Italia, soprattutto tra le persone appartenenti alla classe sociale più bassa. Molti dei suoi testi contengono messaggi di violenza e di adesione a stili di vita criminali, che sono in netto contrasto con i valori dello Stato e con quelli che il sistema penitenziario cerca di insegnare ai detenuti.

Questa decisione della Corte è un importante segnale contro le attività criminali e contro la diffusione di tali messaggi. La musica neomelodica non è un genere che incoraggia la rieducazione dei detenuti, ma che al contrario li esorta a perseverare in uno stile di vita criminale.

Anche se la Corte ha respinto la richiesta di Antonio Luongo, ciò non significa che la musica neomelodica sia vietata in tutte le carceri italiane. La decisione è stata presa solo in questo caso specifico, in quanto i testi contenuti nei CD acquistati da Antonio Luongo esaltavano uno stile di vita criminale.

La Corte di Cassazione ha inoltre ribadito che i detenuti devono essere trattati con rispetto e che devono essere incoraggiati a seguire valori e modelli di comportamento positivi, per poter raggiungere la rieducazione e la riabilitazione.

Articolo precedenteTerrore a Quarto: i furti aumentano con cadenza quotidiana
Articolo successivoOmicidio di Maurizio Cerrato a Torre Annunziata: chiesti 4 ergastoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui