Recentemente, la Corte di Cassazione ha confermato le pene inflitte a Carmine Pecoraro, Biagio Parisi, Paolo Maggio, Antonio Di Benedetto e Gerardo Albero. I cinque sono stati condannati in relazione a un’estorsione aggravata dal fine d’agevolare un’associazione mafiosa, capeggiata dai boss Biagio Giffoni e Bruno Noschese, al tempo latitanti in Spagna. Le pene inflitte a ciascuno di loro sono state di 8 anni e 6 mesi per Pecoraro, Parisi e Maggio, e 7 anni e 4 mesi per Di Benedetto e Albero.
I reati risalgono al periodo tra la fine del 2002 e l’alba del 2003, quando i cinque erano titolari del Number One, un circolo ricreativo di Via Calatafimi a Battipaglia. La sentenza diventa definitiva a ben due decenni dai fatti contestati, nonostante i ricorsi proposti dai cinque (assistiti dagli avvocati Giuseppe Russo e Paolo Vocca).
Questa sentenza rappresenta un traguardo importante nella lotta alla criminalità organizzata, anche se qualcuno tra i cinque condannati ha radicalmente cambiato vita negli anni.
Tuttavia, è importante ricordare che Giffoni e Noschese, i boss in latitanza, hanno ricevuto i soldi estorti dai cinque condannati per finanziare la loro latitanza in Spagna. La sentenza rappresenta un monito per chiunque sia coinvolto in attività criminali, e una conferma che la giustizia alla fine trionfa sempre.

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