Recentemente, a Capua, una famiglia ha scoperto la lapide di un defunto tra i rifiuti di una discarica a cielo aperto. La figlia del defunto, mentre passeggiava in zona in compagnia del nipote, ha notato la fotografia del papà tra i rifiuti e, nonostante siano passati diversi anni e chissà quanto tempo tra la vegetazione, erano chiaramente leggibili nome, cognome, data di nascita e di morte.
Successivamente alla scoperta, abbiamo interpellato la congiunta del defunto, la signora Franca, la quale ci ha spiegato che, circa tre anni fa, aveva sostituito la stele del genitore, inizialmente in plexiglass, con una in marmo. Tuttavia, non era a conoscenza di chi si fosse effettivamente occupato dello smaltimento della vecchia lastra.
La signora Franca si è detta sconvolta dall’accaduto ed ha segnalato l’accaduto alla polizia municipale in attesa di chiarimenti. Si vorrebbe capire se questi sversamenti siano stati effettuati da qualche dipendente cimiteriale o se invece siano opera diretta dell’impresa privata, interpellata e utilizzata dalla famiglia.
Tale situazione è inaccettabile e non deve ripetersi, in quanto rappresenta un grave gesto di disprezzo nei confronti del defunto e della sua famiglia. Si auspica che le autorità competenti indaghino a fondo sulla vicenda e che nessuno debba mai più vivere una simile esperienza.