Il tribunale di Nocera Inferiore ha deciso di effettuare una nuova ricognizione dell’imputato che avrebbe tentato di violentare una ragazza in strada a Scafati nel luglio 2018. L’accusa nei confronti del 40enne è di violenza sessuale e la vittima dovrà riconoscere nuovamente l’imputato in aula insieme ad altre quattro persone con età, costituzione fisica e fattezze analoghe, oltre all’abbigliamento indossato all’epoca dei fatti.

L’episodio risale a tre anni fa, quando la ragazza fornì una descrizione dell’uomo che l’avrebbe aggredita, con i dettagli degli abiti che indossava. L’imputato era stato riconosciuto attraverso delle fotografie, ma durante le udienze successive ha negato di aver commesso il reato, spiegando che la ragazza si era certamente confusa.

Il tribunale ha registrato, dalle testimonianze dei carabinieri, la presenza di un unico furgone quel giorno a Scafati con il logo di un’azienda, così come confermato dal responsabile della ditta. L’imputato è dipendente della stessa azienda e ha confermato di essere stato sul posto al giorno e all’ora indicata, ma ha negato di aver mai incrociato la vittima.

Per concludere l’istruttoria, il tribunale ha deciso di effettuare un ultimo riconoscimento dell’imputato in aula, insieme ad altre quattro persone con età e caratteristiche fisiche simili, per poi indossare lo stesso abbigliamento che il 40enne aveva quel giorno mentre era impegnato a lavoro con il suo furgone.

Sarà poi la vittima a dover riconoscere l’imputato, l’ultimo step dal quale deriverà l’esito del processo che porterà alla sentenza di primo grado dopo le discussioni dell’accusa e della difesa. È importante che la giustizia sia fatta e che i colpevoli siano puniti, ma è altrettanto importante che i diritti degli imputati siano rispettati e che venga fatta giustizia in modo equo e imparziale. Speriamo che questo processo si svolga in modo corretto e che la verità venga alla luce.

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