Il piano integrato di attività e organizzazione 2023-2025, firmato dal manager Vincenzo D’Amato, ha messo in luce le carenze dell’assistenza territoriale a Salerno. Nel 2022, ben tre pazienti su quattro che si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi hanno ricevuto il “codice verde”, ovvero quello di minore gravità. Grazie ad una assistenza territoriale più forte e capillare, questi pazienti non avrebbero avuto bisogno di essere trasportati in ambulanza. Purtroppo, i numeri rivelano una situazione sempre più critica dell’emergenza-urgenza a Salerno, dove i pronto soccorso sono sempre più affollati perché la sanità territoriale non funziona adeguatamente.

Nel 2022, gli ospedali dell’Azienda Universitaria Ruggi hanno registrato un totale di 86.971 accessi ai pronto soccorso, quasi 4mila in meno rispetto all’anno precedente. Tuttavia, gli accessi al pronto soccorso del Ruggi sono stati 53.304, con una media giornaliera di 146 ingressi. Di questi, quasi un quinto dei pazienti (11.888) sono stati successivamente ricoverati in uno dei reparti dell’ospedale. Altri accessi sono stati effettuati presso il Fucito di Mercato San Severino, il Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni e il Costa d’Amalfi di Castiglione di Ravello.

La situazione critica dell’emergenza-urgenza a Salerno deve essere affrontata con urgenza e risollevata mediante una maggiore attenzione all’assistenza territoriale. Solo una sanità territoriale forte e capillare può garantire un’assistenza adeguata ai pazienti e ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso degli ospedali. È necessario investire di più nella sanità territoriale per garantire una migliore assistenza ai pazienti e ridurre la pressione sui pronto soccorso degli ospedali.

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