Le indagini sull’omicidio di Marzia Capezzuti, la giovane di origini milanesi affetta da ritardo mentale torturata e uccisa in provincia di Salerno, sono state chiuse dopo la scoperta della verità in una videochiamata Instagram di un quindicenne di Pontecagnano Faiano. Il procuratore capo Giuseppe Borrelli e il procuratore presso il tribunale per i minorenni Patrizia Imparato hanno riassunto in due pagine il terribile destino cui sarebbe andata incontro la ragazza.
Le accuse contestate sono omicidio, occultamento di cadavere e tortura. Il gip del tribunale di Salerno ha firmato tre ordinanze cautelari nei confronti dei coniugi Damiano Noschese e Mariabarbara Vacchiano, oltre al figlio minorenne della coppia, già detenuto presso l’istituto penitenziario di Nisida.
Marzia si era stabilita a Pontecagnano Faiano nel 2017, trovando ospitalità presso la famiglia Vacchiano-Noschese e legandosi sentimentalmente con uno dei componenti della famiglia. Dopo la morte del fidanzato, i parenti le serbano rancore e la ritengono responsabile della morte del parente, diventando così un’ospite “indesiderata” e sottoposta a maltrattamenti e torture “per mero intento e spirito punitivo”.
I genitori di Marzia sono stati ingannati dagli indagati, che spiegano loro che la figlia non è più in casa con loro ed è andata via con un fantomatico fidanzato. Sono stati poi i genitori a segnalare la vicenda alla trasmissione tv “Chi l’ha visto”, che ha seguito per mesi la vicenda.
Gli investigatori hanno ricostruito anche il momento in cui Marzia viene prelevata in piena notte da casa, portata via e uccisa. All’omicidio e all’occultamento del cadavere partecipano tutti e tre i destinatari della misura cautelare. Alcuni resti umani vengono trovati il 25 ottobre 2022, all’interno di un casolare abbandonato in località “Santa Tecla” di Montecorvino Pugliano. La conferma arriva dal riscontro di alcuni frammenti sul palmo della mano e dagli accertamenti sul materiale biologico estrapolato da un dente, rinvenuto a poca distanza dal cadavere.
In una videochiamata su Instagram il minore indagato, parlando con la sorella, avrebbe descritto come e dove sia stata uccisa Marzia, una confessione acquisita dagli investigatori che hanno chiuso il cerchio su questa terribile vicenda.