Processo per i pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: rischio prescrizione per alcuni reati

Il processo per i pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere rischia di arrivare a sentenza solo tra cinque anni, con un alto rischio di prescrizione per alcuni dei reati contestati. Il procedimento è di notevoli dimensioni e complessità, il che comporta tempi lunghi e un allarme sulla sua durata.

L’ennesimo rinvio del processo di ieri per l’astensione degli avvocati ha sollevato l’allarme sulla durata del procedimento. Il dibattimento si riprenderà il 10 maggio con la probabile prima proiezione dei video delle violenze, attraverso la testimonianza del sottufficiale dei carabinieri che ha analizzato le immagini, la prova principale raccolta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Il maxi-processo conta 105 imputati tra agenti penitenziari, funzionari del Dap, medici dell’Asl e 130 parti civili. La lista presentata dalla Procura comprende 270 testimoni, ognuno dei quali dovrà essere esaminato dai pm e controesaminato dagli oltre 200 avvocati difensori. Dopo che saranno esauriti quelli dei pm, sarà la volta dei testi indicati dalle difese, in totale dunque ampiamente oltre 300 testimoni, cui si devono aggiungere gli imputati che chiederanno di essere esaminati.

Calcolando che sono quattro le udienze mensili che il collegio di Corte d’Assise ha messo in calendario (escludendo i periodi di ferie sono una quarantina all’anno le udienze), si teme che il processo possa arrivare a sentenza non prima del 2028, con il rischio che possano prescriversi quei reati come le lesioni o il falso materiale che riguardano una metà dei 105 imputati (si prescrivono in sette anni e mezzo, dunque a fine 2027), non quello di tortura, che ha tempi di prescrizione molto lunghi e che è contestato ad una cinquantina di agenti.

È importante che il processo venga portato avanti con la massima celerità possibile, per garantire giustizia alle vittime e per evitare il rischio di prescrizione dei reati contestati. Bisogna fare in modo che il processo sia gestito in modo efficiente e che i tempi siano ridotti il più possibile, senza compromettere la qualità della giustizia.

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