Il clan Sangermano di San Paolo Belsito, nella provincia di Caserta, è stato coinvolto in un’indagine riguardante la trasformazione illecita di terreni boschivi in terreni coltivabili a nocciole per accedere ai finanziamenti a fondo perduto e ai contributi agevolati dell’Unione Europea. Il commercialista Clemente Muto, anche lui arrestato, avrebbe suggerito questa strategia al clan per monopolizzare i terreni dell’Alto Casertano. Il gip Fabrizio D’Amore del tribunale di Napoli ha disposto il giudizio immediato per 10 degli indagati coinvolti nell’inchiesta, tra cui Agostino e Nicola Sangermano, ritenuti i vertici del clan. Michele Sangermano, detenuto agli arresti domiciliari, sarebbe stato quello ad aver costretto alcuni proprietari terrieri a cedere in suo favore dei terreni a Mignano Monte Lungo. La sentenza riguarda anche Giuseppe Buonincontri, Luigi Vitale, Onofrio Sepe, Salvatore Sepe, Paolo Nappi ed Ezio Mercogliano. Il commercialista Clemente Muto è stato difeso dagli avvocati Giovanni Pignatelli e Antonio Del Vecchio, mentre gli altri indagati sono stati difesi da diversi penalisti.

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