Otto agenti intossicati a causa di un incendio appiccato da un detenuto nel carcere di Poggioreale. Questo è quanto è accaduto, come riportato dal Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe attraverso il vice segretario regionale Campania Marianna Argenio. Il detenuto, di nazionalità algerina, si trovava nel Padiglione Livorno sinistro e pretendeva di essere ammesso al lavoro senza tenere conto della graduatoria. Nonostante gli agenti spiegassero la situazione, l’uomo ha dato fuoco alle suppellettili nella sua cella, causando la propagazione delle fiamme e il fumo in tutta la sezione detentiva. Solo grazie all’intervento tempestivo del personale di Polizia penitenziaria, il tragico epilogo è stato evitato. Oltre agli otto agenti intossicati, anche il detenuto ha riportato lesioni.
Il Sindacato Sappe sottolinea l’importanza della professionalità e dell’alto senso del dovere del personale di Polizia penitenziaria, che ha evitato conseguenze ancora più gravi. Tuttavia, il segretario generale Donato Capece denuncia come gli attacchi e le violenze nei confronti degli agenti siano all’ordine del giorno, senza che vengano presi provvedimenti contro i responsabili. La situazione nelle strutture detentive regionali è sempre più critica e il personale ha bisogno di nuovi strumenti di operatività, come il taser, i kit anti-aggressioni, i guanti antitaglio e le telecamere portatili, promessi dai vertici ministeriali ma ancora non presenti in periferia.
La Polizia penitenziaria chiede alle istituzioni penitenziarie di adottare provvedimenti concreti ed urgenti per affrontare la situazione, che sta rendendo sempre più difficile il lavoro nella prima linea delle sezioni detentive delle carceri. È necessario agire concretamente per garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti, evitando che episodi come quello di Poggioreale si ripetano in futuro.
