Una vergognosa sorpresa è stata riservata ai torresi nella centralissima Piazza Santa Croce di Torre del Greco, dove diverse scritte omofobe sono comparse la mattina del 24 aprile. Le scritte, fatte con uno spray rosso e sovrastate da simboli fallici, sono state posizionate alla base del campanile settecentesco della parrocchia. Si tratta di una vera e propria offesa al simbolo della città, che è stato testimone di un atto di vandalismo e di intolleranza nei confronti del movimento LGBT.
Le autorità sono accorse sul posto per constatare due reati in uno: l’atto vandalico e il gesto di intolleranza. Inoltre, i cittadini chiedono un presidio di vigilanza efficace e permanente in quella che dovrebbe essere un fiore all’occhiello della città del corallo.
Sulle motivazioni del gesto sono state mosse diverse ipotesi. La prima è un semplice atto vandalico senza coscienza o reali finalità denigratorie. La seconda, invece, farebbe pensare ad una cosciente escalation di atti di intolleranza nei confronti del mondo LGBT.
Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, ha espresso la sua opinione sul sito ufficiale dell’associazione: “Alla luce dell’ennesimo episodio di intolleranza, oltre a chiedere al Comune di Torre del Greco la rapida rimozione delle scritte, chiediamo, alla Regione Campania di attuare in pieno la legge contro l’omotransfobia approvata nel 2020 e di costituire pertanto con urgenza l’Osservatorio regionale contro i crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere”.
Secondo l’Arcigay di Napoli, il clima di odio è alimentato da un pezzo della classe dirigente. È quindi necessario che tutti i centri antidiscriminazione svolgano un faticoso e importantissimo lavoro nei Comuni di Napoli, Caivano, Pomigliano D’Arco e San Giorgio a Cremano.

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