La Camera penale di Benevento ha indetto tre giorni di astensione dalle udienze, dal 9 all’11 maggio, in segno di protesta contro una violazione del diritto di difesa. L’avvocato Natascia Pastore, componente della Giunta della stessa Camera, ha subito un’invadenza nell’attività di difesa tecnica. La Procura Generale ha convocato la collega Pastore senza che il Pubblico Ministero avesse ritenuto opportuno ascoltare direttamente l’avvocato, nota penalista del Foro e professionista di indubbia rettitudine ed esperienza. L’episodio rappresenta una grave violazione del diritto di difesa come costituzionalmente garantito, nella sua inviolabilità e intangibilità. La Camera penale denuncia un più generale contesto di progressiva marginalizzazione del ruolo del difensore e delle garanzie procedurali e processuali. Solo un leale dibattito tra accusa e difesa nell’aula di giustizia, innanzi al Giudice naturale, terzo e imparziale, può garantire che l’atto in sé drammatico e tremendo della eventuale comminatoria di una pena non venga percepito come un’ingiustizia, e che il processo stesso non si trasformi in una giungla senza regole. La stagione è matura per richiamare la Magistratura requirente e giudicante, l’Avvocatura tutta e la pubblica opinione alla condivisione dei principi innanzi illustrati, sui quali si crede non si possa minimamente transigere da parte di alcun operatore del diritto.

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