Il caso del presunto raggiro ai danni dei genitori di Antonio Liguori, il giovane morto in un incidente stradale, continua ad essere al centro dell’attenzione a Salerno. Nel processo per la presunta truffa in concorso ai danni della famiglia di “Tonino ‘o russ'”, noto supporter della Salernitana, sono due gli imputati: Mario Viviani, capo degli Ums, e Luigi Calabrese. La madre di Liguori ha testimoniato in aula e ha dichiarato di non aver mai parlato della pratica assicurativa con i supporter dell’Ums che fecero scattare una gara di solidarietà alla morte del figlio.

L’impresario funebre Vito Guariglia, sentito come teste nel processo, ha ribadito che il funerale del giovane è stato pagato dal Comune attraverso i Servizi sociali e che il costo totale della cerimonia è stato di soli 1.500 euro, regolarmente pagati con bonifico. Guariglia ha poi smentito le due fatture di oltre 9mila euro, definendole fasulle e confermando la tesi della pubblica accusa che erano state redatte appositamente per truffare l’assicurazione e poi i genitori di Liguori una volta ottenuto il premio del risarcimento.

La madre del giovane ha dichiarato di non avere avuto alcun ruolo nella richiesta di risarcimento, avendola affidata ad un avvocato. La somma corrisposta ai parenti è stata solo la metà della cifra richiesta, pari a 280mila euro. L’impresario funebre ha poi sottolineato che neanche trasferire una salma in America costa 18mila euro, sottolineando l’esagerazione delle cifre richieste.

Il caso continua ad essere al centro dell’attenzione della stampa e dei mass media.

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