Il processo per i cinque imputati rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Avellino, Marcello Rotondi, inizierà il prossimo 8 giugno. Dovranno affrontare le accuse, a vario titolo, di ricettazione e di associazione a delinquere. La banda, composta in prevalenza da pluripregiudicati originari della provincia foggiana, era dedita ai furti in danno di bancomat, condotti mediante l’utilizzo di esplosivo ad elevato potenziale con la tecnica della cosiddetta “marmotta”.
L’attività di indagine, avviata nel 2020 e condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Avellino, ha consentito di disarticolare un gruppo criminale attivo in varie regioni dell’Italia centro-meridionale. La banda, divisa in varie batterie, rubava di volta in volta le autovetture necessarie per le operazioni criminali. Il modus operandi era simile per tutti gli episodi contestati: la banda contattava il basista nei giorni precedenti a quello programmato per il “colpo”, si muniva di autovetture – sia “pulite” che rubate nelle ore precedenti al colpo – da utilizzare durante l’azione criminale; facevano deflagrare con carica esplosiva l’apparecchio di erogazione del denaro; si davano alla fuga, abbandonando l’auto rubata.
I cinque furono arrestati ad agosto scorso in una operazione complessa portata avanti dai carabinieri della stazione di Avellino che avevano individuato i componenti della banda. Professionisti che utilizzavano bombe artigianali, denominate “marmotte”, inserite negli sportellini dei bancomat, provocavano l’esplosione degli apparecchi per poi prelevare il denaro contenuto. Decine i colpi portati a termine in svariate parti di Italia, tra cui in Irpinia (Roccabascerana, Pietrastornina) e nel beneventano (Montesarchio, Pannarano, Ceppaloni). La deflagrazione provocò nell’ufficio postale di Ceppaloni il crollo del soffitto.
Il tribunale in composizione collegiale sarà presieduto dal giudice Lucio Galeota. Emessa sentenza di non luogo a procedere per il furto d’auto finalizzato a compiere l’assalto al bancomat. La banda dovrà affrontare il processo e rispondere delle loro azioni.