Il processo che si sta tenendo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha visto finire sotto accusa la consigliera di amministrazione con delega al personale di un centro medico convenzionato col sistema sanitario regionale di Sant’Agata dei Goti. In particolare, la consigliera A.F. è stata imputata per il reato di interruzione di pubblico servizio, previsto dall’articolo 331 del Codice Penale.

L’accusa sostiene infatti che il centro riabilitativo abbia sospeso senza giustificazioni le cure di fisioterapia e logopedia di due minori affetti da gravi disabilità e che necessitavano di queste terapie a domicilio. Questo stop improvviso alle cure ha costretto le famiglie dei due giovani a presentare una denuncia alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha poi dato vita a un processo celebrato davanti alla giudice Crisci in funzione di corte monocratica.

Le famiglie dei minori hanno dovuto affrontare ingenti costi per le terapie private, costituitesi poi parti civili nel procedimento.

Ieri è stata una giornata importante per il processo, con l’audizione dei terapisti dei minori. C’è la possibilità che la vicenda si possa chiudere in tempi brevi, con un risarcimento da parte dell’imputata alle parti civili. In ogni caso, è un episodio che mette in luce l’importanza del rispetto dei diritti dei pazienti e della corretta gestione dei servizi sanitari, soprattutto quando si tratta di minori affetti da gravi patologie e disabilità.

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