La Clinica Villa del Sole di Caserta è stata al centro di una vicenda giudiziaria che ha portato alla sospensione per un anno dell’esercizio della professione del chirurgo bariatrico Stefano Antonio Cristiano. Le indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno portato alla luce alcune circostanze preoccupanti, tra cui un consenso informato falsificato e l’assenza di una unità riabilitativa post operatoria.

Il chirurgo avrebbe apposto di proprio pugno la firma della paziente sul consenso informato, al fine di aggirare l’iter burocratico. Dopo aver subito lesioni gravissime a seguito dell’intervento, la paziente ha disconosciuto la sua firma. Anche i familiari di un altro paziente, Francesco Di Vilio, deceduto a seguito di un intervento effettuato dallo stesso chirurgo, hanno presentato denuncia.

La Procura ha affidato un incarico di consulenza tecnica a un collegio di medici specializzati, che ha accertato la condotta negligente e imperita del chirurgo anche nel post operatorio. In particolare, è emerso che la clinica non avesse una unità riabilitativa in difformità delle linee guida SICOB e che pertanto gli interventi a cui sono stati sottoposti i due pazienti non potevano essere realizzati.

Il chirurgo è accusato di omicidio colposo e di falso in atto pubblico. La vicenda mette in luce l’importanza del rispetto delle norme e delle procedure in ambito sanitario, al fine di garantire la sicurezza dei pazienti. È necessario che le autorità competenti vigilino attentamente sull’operato dei professionisti del settore e che vengano adottate misure adeguate per prevenire simili episodi in futuro.

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