Pierpaolo Bruni è il nuovo procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, dopo il voto del Plenum del Csm che ha visto la maggioranza a favore di Bruni. L’altro candidato, Marco Del Gaudio, attuale sostituto procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ha ottenuto 14 voti. Questa scelta è arrivata dopo che la quinta commissione di Palazzo dei Marescialli aveva chiesto di ridiscutere la pratica del precedente Csm, per il quale il candidato idoneo a ricoprire l’incarico dell’ufficio direttivo campano era Marco Del Gaudio, attuale sostituto procuratore nazionale antimafia.
Bruni, 55 anni, magistrato di Crotone, lascia quindi la guida la procura di Paola in provincia di Cosenza in Calabria dopo 6 anni. Per le sue indagini contro la ‘ndrangheta e i reati corruzione nella pubblica amministrazione è stato anche oggetto di minacce. Entrato in magistratura nel 1997, si è occupato già in quella sede, con le applicazioni in Dda, del fenomeno mafioso. In particolar modo, lavorò all’indagine “Scacco Matto”, l’inchiesta antimafia contro la cosca di Nicolino Grande Aracri che a cavallo tra gli anni ’90 e gli inizi del nuovo secolo iniziò a creare il suo impero economico. Poi nel 2010 il passaggio ufficiale alla procura di Catanzaro, quale pm della Dda. E qui il magistrato Pierpaolo Bruni ha cominciato a costruire le basi per disarticolare le cosche vibonesi, ma soprattutto quelle del Cosentino. Nel 2017, il magistrato crotonese Pierpaolo Bruni era stato nominato procuratore capo di Paola. Nel Tirreno cosentino ha portato a termine diverse inchieste contro la pubblica amministrazione, accendendo i riflettori investigativi anche nel campo della sanità pubblica.
La nomina di Bruni come procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere è stata accolta positivamente da molte persone, che lo considerano un magistrato coraggioso e determinato nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. La sua nomina rappresenta una speranza per la lotta alla criminalità nella zona di Santa Maria Capua Vetere e in tutta la regione.