Il processo d’Appello  per l’omicidio del piccolo Samuele, di soli 4 anni,  avvenuto il 17 settembre 2021, sembrava procedere in modo univoco, ma una questione di nullità sollevata dalla difesa del domestico responsabile dell’orrore ha portato a una svolta. I giudici hanno infatti accettato l’eccezione riguardante la consulenza psichiatrica condotta in primo grado in assenza di contraddittorio, e hanno disposto una nuova perizia che contempli anche il ruolo della difesa del domestico e del suo consulente. Si dovrà stabilire se l’imputato, condannato a 18 anni di carcere nel processo  di primo grado, era capace di intendere e volere al momento del gesto e se è attualmente in grado di stare a giudizio. Il processo è formalmente riaperto e si dovranno affrontare due versioni contrapposte: secondo la Procura di Napoli, il domestico era cosciente al momento del gesto, ma la difesa ha battuto sul carattere bipolare della sua personalità. Ora tocca a una maxiperizia stabilire il profilo dell’imputato. Nel frattempo, la vicenda del piccolo Samuele resta una ferita indelebile per l’intera comunità. La dedica posta in suo onore durante la festa per lo scudetto azzurro è una testimonianza del desiderio di giustizia dei suoi genitori.

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