Pellegrino Crisci è tornato in libertà dopo essere stato accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore di Sirignano insieme a Bernardo Cava. I due sono stati rilasciati dal carcere di Secondigliano dopo che i magistrati del tribunale partenopeo hanno accolto la richiesta di annullamento della misura presentata dai loro avvocati. L’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Baiano ha rivelato che l’imprenditore, dopo l’incendio di uno dei suoi mezzi, aveva avuto due incontri con Cava e Crisci. In uno di questi, Cava avrebbe chiesto denaro in cambio di protezione, mentre nell’altro avrebbe usato la sua fama criminale e l’appartenenza al clan Cava per rassicurare l’imprenditore. Grazie alle intercettazioni, i due sono stati denunciati e sottoposti a misura cautelare. Cava, già scarcerato nel 2019, era sottoposto a una misura di prevenzione dell’obbligo di soggiorno dopo aver scontato una condanna di undici anni per associazione a delinquere di stampo mafioso emessa nel 2015.

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