Il carcere di Santa Maria Capua Vetere ha ospitato la seconda tappa dell’iniziativa “Il viaggio della speranza: visitare i carcerati”, promossa dall’Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Italiani, dall’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, dal “Movimento Forense Dipartimento Carceri”, dal Garante dei Detenuti della Regione Campania e supportata dalle Camere Penali di Santa Maria Capua Vetere, Napoli Nord, Nola e Napoli.
L’obiettivo del tour, che ha preso il via l’8 maggio per terminare il 13 maggio negli istituti penitenziari della Campania, è quello di fotografare lo stato di salute delle carceri campane, in particolare grazie al confronto con i detenuti.
Le principali doglianze raccolte sono la carenza di organico, l’assenza di figure sociali, le infrastrutture indecorose ed irrispettose della dignità umana. In particolare, è emersa l’assoluta insufficienza dell’organico della polizia penitenziaria rispetto al numero di detenuti (850 associati nella struttura sammaritana) e la questione sanitaria, con esigenze sanitarie soddisfatte con estrema lentezza.
Il nodo dei detenuti psichiatrici è stato evidenziato dal Garante dei Detenuti della Regione Campania, che ha fatto appello alle istituzioni competenti affinché si bandiscano concorsi per risolvere la carenza di figure sociali. La carenza di infrastrutture leda la dignità umana e non lascia spiragli di rieducazione per il recluso.
Il responsabile dell’Osservatorio Carceri dell’Unione Camere Penali Italiane ha sottolineato la presenza di muffa, melma e topi nelle camerate enormi con 5 persone, dove le docce non sono in stanza ma poste in fondo al reparto. La responsabile dell’associazione Nessuno Tocchi Caino ha evidenziato la presenza di bagni senza areazione né finestre, con la melma a terra, tanto che molti detenuti fanno la doccia con i calzini e nel bidet c’è solo acqua fredda.
Il presidente della Camera Penale di Nola ha sottolineato l’importanza dell’intervento della magistratura di sorveglianza per rispondere alle istanze dei detenuti e garantire un fine rieducativo della pena. Il sindaco di Santa Maria Capua Vetere ha proposto progetti come la realizzazione di un canile comunale all’interno del carcere, l’implementazione delle biblioteche comunali nell’istituto penitenziario e la realizzazione di una struttura veterinaria accanto al carcere.