La tragedia di Ravello ha scosso l’intera comunità, ma la magistratura sta cercando di far luce sulle cause che l’hanno generata. Il muretto di soli 60 centimetri non ha retto l’urto del minibus guidato da Nicola Fusco, causando il volo del mezzo e la morte del giovane autista. La velocità di percorrenza in quel tratto di strada è estremamente bassa, come confermato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Il pericolo di viaggiare su strade con parapetti che non garantiscono la minima sicurezza è evidente, eppure un avvertimento era stato lanciato nell’aprile del 2021, quando si è verificato il crollo di parte del parapetto in località Cigliano, a poche decine di metri dal punto dell’incidente.

Tuttavia, sembra che quel cedimento sia stato causato da un mezzo che si era scontrato con il parapetto, e non da un difetto strutturale. La magistratura sta indagando per capire se ci siano responsabilità da parte di chi si occupa della manutenzione delle strade e dei parapetti.

È importante che vengano individuate le cause dell’incidente di Ravello per evitare che simili tragedie possano accadere in futuro. La sicurezza delle strade e dei parapetti deve essere garantita per evitare ulteriori perdite di vite umane.

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