Processo per false revisioni auto: le incongruenze segnalate dal maresciallo dei carabinieri
Nel processo per le presunte false revisioni auto nei centri di San Nicola la Strada, Marcianise, Casapulla, Vitulazio e Sessa Aurunca facenti capo ad Andrea Fiscone, di Marcianise, sono emerse alcune incongruenze segnalate da un maresciallo dei carabinieri. Non solo i tempi per le revisioni sono considerati “troppo brevi”, ma ci sarebbero anche comunicazioni al centro elaborazione dati della Motorizzazione che sarebbero avvenute prima che il “referto”, cioè il certificato di revisione dell’auto, fosse effettivamente chiuso.
L’ufficiale ha raccontato le modalità di indagine svolte sia con le intercettazioni ma anche con appostamenti all’esterno delle officine. Quello che hanno notato i carabinieri, secondo quanto riferito in aula, è che i tempi per le revisioni dei veicoli spesso erano troppo brevi con le auto che entravano ed uscivano dall’officina in un lasso di pochi minuti. Incongruenze che l’ufficiale è riuscito a ricostruire veicolo per veicolo riferendo gli accertamenti svolti su ogni auto interessata dalle indagini.
Il processo, che vede sotto accusa 64 persone (7 dipendenti delle officine e 57 clienti), tornerà in aula ad ottobre per il controesame delle difese e l’esame di altri 4 ufficiali di pg. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Andrea Piccolo, Gerardo Marrocco, Magda Zerrillo, Pasquale Acconcia, Salvatore Gionti, Lorenzo Caruso, Carmine D’Onofrio, Paolo Di Furia, Domenico Amarando, Luigi Cicala, Mariano Omarto, Nello Di Fratta, Antimo Castiello e Luigi Tecchia.
L’indagine era stata avviata dopo l’esposto di un concorrente di Fiscone che aveva segnalato come nelle officine venissero effettuate revisioni anche per mezzi per cui non erano autorizzate (come le motociclette o anche i quad). Del caso si era occupata anche Striscia la Notizia che aveva documentato come la revisione di un’auto con diverse anomalie avesse dato esito regolare. In un altro caso addirittura uno degli agenti provocatori di Striscia si era recato in officina con la sola carta di circolazione ricevendo il timbro senza le verifiche sull’auto.
Gli imputati sono di Marcianise, San Nicola la Strada, Maddaloni, Caserta, Macerata Campania, Casapulla, Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Francolise, Pignataro Maggiore, San Marco Evangelista, Capodrise, Vitulazio, Capua, Bellona, Camigliano, Caianello, Napoli, San Giorgio a Cremano, Villaricca, Torrecuso.