La città di Salerno è coinvolta nell’operazione della guardia di finanza di Asti, chiamata “Capisci ammè”, che ha portato alla luce una maxi frode in materia di bonus edilizi. Dopo una prima serie di arresti, la polizia giudiziaria economico-finanziaria ha eseguito un nuovo decreto di sequestro preventivo per una cifra di 704.696.217,00 di euro. Il Comando Provinciale di Asti, in collaborazione con altri reparti del corpo in 18 province e con l’impiego di 150 finanzieri, aveva già sottoposto a sequestro cassetti fiscali contenenti crediti d’imposta per una cifra di oltre 1,5 miliardi di euro e arrestato 10 persone coinvolte nella vasta truffa.
L’obiettivo dell’intervento è stato quello di impedire l’utilizzo di questa ulteriore copiosa platea di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, generati e/o compravenduti nel 2022 dal sodalizio criminale oramai disarticolato. Le fiamme gialle astigiane, con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate di Roma, hanno notificato il decreto per disattivare l’accesso ai cassetti fiscali incriminati appostati dagli indagati sulla piattaforma digitale del fisco. Tali crediti per oltre 700 milioni di euro sono risultati intestati a 18 società e 4 persone fisiche, già coinvolte nella prima tranche dell’operazione.
Si tratta di pseudo-operatori economici, formalmente dichiarati insistenti in diverse province, ma caratterizzati dall’essere evasori totali e da essere intestati a persone risultanti nullatenenti all’anagrafe tributaria. Con il perfezionamento di quest’ultima fase dell’indagine penale, i falsi crediti d’imposta accertati sono pari a ben due miliardi e 200 milioni di euro. I provvedimenti reali non sono stati oggetto d’impugnazione e sono ormai divenuti definitivi. Le misure cautelari personali applicate agli indagati sono state confermate dal Tribunale del Riesame di Torino. La lotta contro la frode fiscale è fondamentale per il benessere della società e per il corretto funzionamento delle istituzioni.