Un’indagine per violenza sessuale nei confronti di una giovane di 18 anni residente a Baia e Latina è stata archiviata. La denuncia risale al novembre 2021, quando la ragazza ha accusato due persone di averla violentata a casa sua durante un incontro notturno. Dopo essersi ripresa dallo shock, la giovane ha contattato un amico che l’ha accompagnata in ospedale e successivamente alla caserma dei carabinieri di Alife, dove ha fatto i nomi dei presunti stupratori. L’indagine è stata avviata e i due indagati sono stati iscritti nel registro degli indagati. Tuttavia, le prove a discarico fornite dai due hanno minato l’attendibilità della persona offesa, tanto che il giudice ha deciso di archiviare il caso.
Secondo il giudice, la giovane non è attendibile per una serie di motivi, tra cui il fatto che avesse chiesto ad uno dei due di farle “un po’ di compagnia” tramite dei messaggi. Inoltre, l’aggressione non sarebbe riscontrata dai referti medici dell’ospedale, né vi sarebbero lesioni alle parti intime. Nel fascicolo dell’indagine sono finite anche delle foto in cui la ragazza si sarebbe fatta immortalare nuda sul letto da uno degli indagati, scatti che “confermano che sicuramente la prima fase dell’incontro è stata serena e non certo turbolenta come raccontato dalla denunciante”.
L’unico elemento che confermerebbe la violenza sarebbe stato un segno sul seno, ma dalle foto agli atti non emerge e quindi non vi è prova del fatto che quei segni sarebbero attribuibili a quella sera. Il giudice ha quindi ipotizzato che la giovane avrebbe mentito per “non essere scoperta dall’ex fidanzato”. In ogni caso, l’archiviazione dell’indagine non significa che la violenza sessuale non sia avvenuta, ma che non ci sono prove sufficienti per dimostrarla.