La Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito due decreti di sequestro preventivo emessi dal Tribunale nei confronti di 19 società operanti nei settori della logistica e del facchinaggio, per un valore di 74 milioni di euro. Questo importo rappresenta l’illecito profitto scaturito da un’ingente evasione IVA e dall’indebita compensazione di crediti fiscali rivelatisi fittizi. L’operazione è stata il frutto di un’articolata indagine condotta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico – finanziaria di Bologna, coordinata dai Sostituti Procuratori della Repubblica.
L’indagine ha permesso di intercettare e disarticolare un meccanismo di somministrazione illecita di manodopera perpetrato da un noto consorzio felsineo, attraverso una rete di società consorziate “spurie”, attive in diverse località del territorio nazionale. Grazie alla stretta collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, è stato accertato che queste società, fraudolentemente interposte tra il reale datore di lavoro (il consorzio) e i dipendenti, oltre a rivelarsi inadempienti al versamento delle imposte, avevano compensato ingenti debiti tributari con corrispondenti crediti inesistenti.
All’esito delle investigazioni, è stata ricostruita un’evasione di IVA per 39 milioni di euro, perpetrata attraverso un vorticoso giro di fatture “giuridicamente” false, ammontanti a 250 milioni di euro circa e un’indebita compensazione di crediti fittizi per 36 milioni di euro. Sono state quindi denunciate alla locale Procura della Repubblica 44 persone, nei cui confronti sono stati sottoposti a sequestro ingenti disponibilità finanziarie, diversi immobili e partecipazioni societarie per un valore di oltre 9 milioni di euro.
Nel corso delle operazioni sono stati sottoposti a sequestro impeditivo il consorzio e 2 società collegate, con contestuale affidamento della gestione a un amministratore giudiziario. I tre compendi aziendali cautelati potevano contare su una forza lavoro impiegata di 500 unità, in grado di produrre un volume d’affari annuo di ben 83 milioni di euro.
L’azione condotta testimonia il costante impegno della Guardia di finanza e la sinergica e proficua collaborazione con l’Autorità Giudiziaria e l’Agenzia delle Entrate nel contrasto alle più gravi forme di somministrazioni illecite di manodopera. Questi fenomeni, particolarmente lesivi, sia degli interessi erariali, sia dei diritti dei lavoratori, spesso “sfruttati”, violano le regole della libera concorrenza tra le imprese poste a tutela dell’imprenditoria sana e onesta.