La normativa per la tutela dei centri storici sta per cambiare e si punta a specificare meglio le aree sottoposte a vincolo. Questa è l’anticipazione del numero uno della Sovrintendenza ai beni storico-artistici di Caserta e Benevento Gennaro Leva, durante l’udienza di un processo che vede quindici imputati, titolari di bar, costretti alla demolizione dei dehors nel centro storico della città. Sono accusati di non aver ottemperato alle prescrizioni della Sovrintendenza.

Leva ha confermato che la Sovrintendenza, fino al dicembre del 2017, non si era mai interessata della collocazione dei dehors, nonostante fosse stato deliberato nel 2011 che la chiesa di Santa Sofia era patrimonio Unesco e nel 2012 fosse stato approvato il Puc. Il problema dei dehors gli era stato segnalato dal suo predecessore, l’architetto Salvatore Buonomo, che nel dicembre del 2017 scrisse una lettera al sindaco di Benevento chiedendo di verificare le installazioni nella zona Unesco, ricevendo una risposta di disponibilità alla collaborazione da parte del Comune.

Il sovrintendente ha inoltre ribadito che i vari esercizi commerciali sono tenuti a inviare la richiesta di occupazione per il suolo pubblico al Comune e che quest’ultimo trasmette poi le istanze alla Sovrintendenza per il parere. Il funzionario ha poi ricordato di non essere a conoscenza del regolamento del Comune circa le autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico, che risaliva al 2006, di essere stato ascoltato dai carabinieri nel maggio del 2019, quando c’erano contatti tra Comune e Sovrintendenza, e che questa collaborazione ha portato al varo del nuovo regolamento da parte del Comune nel luglio del 2019.

La vicenda giudiziaria dei dehors è iniziata nel 2018 e nel 2019 scattò il sequestro di otto strutture, provvedimento poi annullato dal Riesame. Successivamente, ci fu un nuovo intervento dei carabinieri, che rilevarono come i dehors, nonostante il parere contrario della Soprintendenza, non fossero stati smontati. Da qui nuovo sequestro, anche questo annullato dal Riesame. La Cassazione aveva infine respinto un ricorso della Procura. Ma tutto ciò non ha bloccato l’azione penale, la rimozione delle strutture e i quindici rinvii a giudizio, anche di alcuni commercianti che nel frattempo hanno cessato l’attività.

La prossima udienza è prevista per il 29 giugno, per ascoltare alcuni titolari degli esercizi commerciali rinviati a giudizio. Gli imputati sono difesi da diversi legali, tra cui Antonio Leone, Vincenzo Sguera, Alberto Mignone, Mario Verrusio, Fabio Palummo, Fabio Russo, Gianmarco Bosco, Andrea De Longis, Gerardo Giorgione, Fabio Pannone, Gennaro Iannotti, Raffaele Tibaldi, Marco Ascione e Andrea Ricciardi.

In sintesi, la vicenda dei dehors nel centro storico di Benevento ha portato ad una serie di sequestri e rinvii a giudizio per quindici imputati, titolari di bar, accusati di non aver ottemperato alle prescrizioni della Sovrintendenza. La collaborazione tra Comune e Sovrintendenza ha portato al varo di un nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico, mentre la normativa per la tutela dei centri storici sta per cambiare per specificare meglio le aree sottoposte a vincolo.

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