Il processo a due fratelli per l’abbandono della bimba di 9 anni morta in piscina a San Salvatore Telesino potrebbe concludersi il prossimo 16 giugno, a patto che vengano escussi alcuni testimoni. Daniel Ciocan e la sorella Maria Cristina sono accusati di aver lasciato Maria sola vicino alla piscina del casale dove si trovavano, senza preoccuparsi del fatto che la bambina non sapesse nuotare e avesse timore dell’acqua. La piccola è stata trovata senza vita il 19 giugno del 2016.
Nell’udienza di oggi è stata ascoltata la deposizione di uno psicoterapeuta che aveva ricevuto l’incarico di curare una consulenza sul profilo psicologico di Maria. Il professionista ha riferito che la bambina aveva problemi di integrazione e di relazione con i compagni di classe, che tendevano a metterla da parte. Inoltre, avrebbe detto loro di avere un fidanzato di nome Daniel nei mesi precedenti alla sua morte.
La difesa degli imputati ha sottolineato l’inutilizzabilità di queste affermazioni in assenza dei testimoni a riscontro, ovvero i compagni di scuola di Maria, che il Pm non ha chiesto di escutere. I fratelli Ciocan erano stati inizialmente accusati di omicidio e violenza sessuale, ma gli addebiti sono stati archiviati nel novembre del 2020.
Secondo l’accusa, la sera della tragedia la piccola era a bordo della macchina con la quale Daniel era andato a prendere la sorella a Telese. Loro l’avrebbero condotta prima all’esterno del resort, poi nell’area della piscina, per poi andarsene e lasciarla sola vicino all’acqua. La bimba non sapeva nuotare e aveva timore dell’acqua, ma è stata lasciata lì senza alcuna precauzione, perdendo la vita. La difesa dei fratelli Ciocan è assistita dagli avvocati Fabrizio Gallo e Serena Gasperini.
