Il carcere di Avellino continua a essere teatro di violenze e proteste da parte dei detenuti. Dopo la rivolta di qualche giorno fa, un agente penitenziario è stato colpito al volto da un detenuto, che gli ha procurato la frattura del naso. Questo nuovo episodio si aggiunge alla lista di insubordinazioni e proteste che si sono verificate in questi giorni. La Procura della Repubblica di Avellino ha aperto un fascicolo sulla rivolta della Sezione Reati Comuni, mentre il Dap ha avviato un’indagine interna per individuare i responsabili. Quattro detenuti ritenuti protagonisti della rivolta sono stati trasferiti in altre strutture.

Le immagini della videosorveglianza interna del carcere sono al vaglio degli investigatori, che non escludono ulteriori provvedimenti nei confronti di altri detenuti che hanno partecipato alla protesta. La rivolta sarebbe stata causata dalla contestazione di provvedimenti disciplinari a carico di un paio di detenuti. Tutta la Sezione composta da cinquanta detenuti si è ribellata, distruggendo suppellettili e arredi, e ferendo due agenti, fortunatamente non in modo grave.

La direttrice del carcere, Concetta Felaco, ha svolto un’azione di mediazione provvidenziale per placare gli animi dei detenuti. Anche la politica vuole vederci chiaro, come dimostra l’interrogazione presentata dal deputato del Pd, Toni Ricciardi, al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Ricciardi chiede al ministro di adottare provvedimenti immediati ed efficaci per fronteggiare la situazione, mettere in sicurezza l’istituto e fornire supporto al personale della casa circondariale. Il deputato critica anche i tagli alle risorse finanziarie del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, introdotti dalla legge di bilancio per il 2023.

La situazione nel carcere di Avellino è molto critica e richiede un intervento immediato delle autorità competenti per garantire la sicurezza dei detenuti e del personale penitenziario.

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