Il bus precipitato a Ravello ha causato la morte di Nicola Fusco, giovane conducente di Agerola. Oggi si svolgerà l’autopsia del corpo del ragazzo, che da 10 giorni si trovava presso l’obitorio del “Ruggi” di Salerno. Tra gli indagati ci sono 15 persone, alcune come atto dovuto, tra cui il padre di Nicola Fusco, Raffaele Fusco e una delle tre sorelle, in quanto direttore tecnico della società proprietaria del bus sul quale viaggiava il ragazzo e la società stessa, come persona giuridica.

Inoltre, ci sono dirigenti e tecnici della Provincia di Salerno, che si occupano attualmente o che si sono occupati negli anni scorsi di quel tratto di strada. La carcassa del bus verrà rimossa il 23 maggio e il recupero del mezzo imporrà la chiusura della strada provinciale per 10 ore. La carcassa verrà trasferita presso un deposito a disposizione dell’autorità giudiziaria per le perizie utili alle indagini che dovranno accertare le cause dell’incidente.

Tra i 18 indagati, infatti, c’è anche la stessa ditta, la “Società Autoservizi Fusco Nicola & C.” e le ipotesi di reato per le 17 persone fisiche sono quelle di concorso di cause, di cooperazione nel delitto colposo e d’omicidio colposo. L’ipotesi in capo alla società, invece, è di illecito amministrativo: riguarda la presunta responsabilità e la presunta violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro e dipende dal delitto per il quale s’indaga sulle 17 persone fisiche.

La salma di Nicola Fusco sarà liberata e restituita ai familiari per le esequie che potrebbero già svolgersi nella giornata di sabato ad Agerola. È importante che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che si individuino le responsabilità per evitare che tragedie come questa possano ripetersi in futuro.

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