Otto persone, tra dipendenti e ex dipendenti dell’Asl Napoli 1 Centro, sono state indagate dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Napoli per una presunta truffa ai danni dell’ente pubblico. L’indagine ha portato all’individuazione di 68 beneficiari, tra cui imprenditori e amministratori di società, che avrebbero ricevuto pagamenti di prestazioni solo fittizi, illecitamente inseriti nel sistema informatico.

I mandati venivano vidimati dai dirigenti, che non risultano indagati, dando il via libera all’erogazione del denaro. L’inchiesta è stata avviata dopo una serie di denunce presentate dal direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, tra il 4 e l’11 gennaio 2023.

Le frodi riscontrate riguardano due tipologie di pagamenti: la prima per lavori mai autorizzati e mai eseguiti dall’Asl, mentre la seconda riguarda mandati di pagamento non dovuti e neppure giustificati, anche per prestazioni inesistenti. Uno dei dipendenti infedeli avrebbe disposto e inserito nel sistema informatico ordini di pagamento urgenti, anche quando risultava in malattia, per importi inferiori a 150mila euro, ricoprendo la doppia veste di responsabile unico del procedimento e di direttore dei lavori.

La Guardia di Finanza aveva già sottoposto a sequestro 4,7 milioni di euro lo scorso 21 dicembre 2022, mentre il secondo decreto di sequestro ammonta a circa 2,2 milioni di euro. Durante le perquisizioni, i finanzieri hanno sequestrato documentazione a casa degli indagati, tre dei quali sono ancora in servizio, due sospesi e tre andati in pensione.

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