La notte scorsa a Ponticelli si è verificato un grande assembramento di giovani e giovanissimi amici di Ferdinando De Crescenzo, ricoverato d’urgenza all’ospedale del Mare. Il ragazzo ha subito un grave incidente stradale e le sue condizioni sono apparse subito molto gravi, rendendo indispensabile il trasferimento in un’altra struttura sanitaria più attrezzata. La notizia del drammatico schianto si è diffusa rapidamente tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, mobilitando masse di parenti e amici di De Crescenzo. È stata organizzata una sorta di presidio fuori l’ospedale per “sorvegliare” l’evoluzione del dramma che il ventenne sta attraversando. Tuttavia, questo raduno è finito per diventare quasi un atto di pressione sui medici e sugli infermieri impegnati nel loro lavoro. Il parlamentare Francesco Emilio Borrelli ha fornito una versione decisamente diversa e più drammatica di quanto sarebbe successo dopo l’incidente occorso a De Crescenzo. Anche quando Ugo Russo fu trasportato in condizioni critiche al Pellegrini il nosocomio fu assaltato da amici e parenti. Nulla è cambiato in quell’ambiente fortemente influenzato da una presenza criminale ben radicata, che ha manifestato tutta la sua violenza ancora una volta, minacciando e schiaffeggiando prima gli operatori del 118 intervenuti per soccorrere Ferdinando De Crescenzo e poi i medici che lo hanno preso in carico al Pellegrini. Solo l’intervento massiccio delle forze dell’ordine ha evitato il peggio. Nemmeno il trasferimento all’ospedale del Mare è servito ad allentare la pressione. Anche lì un nutrito gruppo di persone ha continuato a minacciare gli operatori sanitari. Una situazione inaccettabile. Per questa ragione, il parlamentare ha chiesto al questore di rafforzare la presenza degli agenti a difesa dell’ospedale. Questo episodio è la rappresentazione di un fenomeno che scatta in alcuni ambienti della città quando si determina un dramma. Scatta una sorta di tam-tam di quartiere che, di fatto, muove e raduna la folla. Quasi che quelle centinaia di persone avessero il compito di “sorvegliare” la situazione e sovrintendere a un dramma che potrebbe anche trasformarsi in tragedia.