Nella spiaggia della Licinella a Capaccio Paestum, i volontari di Salerno Animal Save hanno trovato due bufalini morti. Questi animali sono stati bastonati, uccisi e gettati nel fiume solo perché erano maschi. Gli animalisti denunciano la crudeltà degli allevatori che considerano questi animali come scarti. I bufalini maschi non sono merci da sfruttare per guadagni economici, ma vengono uccisi o fatti morire di fame e gettati come spazzatura. Inoltre, questi allevamenti sono altamente inquinanti sia nella gestione legale dell’attività sia come in questo caso di deturpazione delle aree naturali.
Animal Save chiede mobilitazione ed un intervento immediato per fermare queste pratiche crudeli degli allevatori. Il ritrovamento è stato segnalato alle autorità competenti, ma è necessario fare di più per fermare questa crudeltà.
Tuttavia, gli allevatori di Capaccio Paestum negano queste accuse. Giuseppe Sica, presidente di una associazione di allevatori e produttori di Paestum, afferma che come allevatori il loro obiettivo è il benessere degli animali e che non uccidono i bufalini appena nati. Enrico Bellelli, un altro allevatore di Capaccio Paestum, sostiene che tutti gli animali sono schedati e molti sono microchippati, quindi è facile fare i dovuti controlli. Inoltre, per i capi maschi c’è un percorso ben preciso e vengono venduti ad aziende di macellazione e trasformazione.
Bellelli ipotizza che i capi trovati morti sulla spiaggia siano nati di notte da soli e che siano finiti nel fiume Sele a causa delle piogge torrenziali. Tuttavia, Animal Save chiede un’indagine più approfondita per accertare la verità e fermare la crudeltà degli allevatori.
In ogni caso, è necessario porre fine a queste pratiche crudeli e inumane contro gli animali. Gli animali non sono oggetti da sfruttare per guadagni economici, ma esseri viventi che meritano rispetto e dignità.