Omicidio Zeppetelli: condannati a pene severe i due imputati

Questa mattina si è tenuta davanti al Gup del Tribunale di Avellino l’ultima udienza del processo di primo grado per l’omicidio di Nicola Zeppetelli, 40 anni, di Cervinara. Gli imputati, Alessio Maglione, 31 anni, e Giuseppe Moscatiello, 23 anni, entrambi di Cervinara, sono stati condannati a severe pene detentive.

In particolare, Maglione è stato condannato a 24 anni di reclusione e Moscatiello a 18 anni di reclusione. Tuttavia, grazie alla scelta del rito abbreviato, la pena è stata ridotta di un terzo, portando Maglione a 16 anni di reclusione e Moscatiello a 12 anni di reclusione.

La differenza nella pena detentiva tra i due imputati è dovuta al fatto che Maglione è stato colui che ha sparato, mentre Moscatiello è stato accusato di concorso senza aver commesso materialmente il reato.

Inoltre, i due imputati sono stati condannati al risarcimento dei danni e delle spese legali a favore delle parti civili, nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Gli avvocati delle parti civili hanno contribuito alla severa condanna dei due imputati. In particolare, l’avvocato Vittorio Fucci ha cercato di colmare la compromissione della fase delle indagini, procedendo a svariate investigazioni difensive autonome, poi trasmesse alla Procura e rispettivamente al Gup.

È importante ricordare che il processo è stato fortemente leso nella fase delle indagini, a seguito del fatto che la DDA (Procura Antimafia) ha avocato a sé le indagini fino ad un mese circa prima dell’udienza preliminare, per verificare se ci fossero collegamenti con la criminalità organizzata nella vicenda dell’omicidio Zeppetelli e quindi se ci fosse una matrice camorristica.

Ritenendo la DDA che non ci fosse matrice mafiosa, ha trasmesso il fascicolo di indagine circa un mese prima dell’udienza preliminare alla Procura di Avellino che, visti i tempi di indagine fortemente ristretti, non ha contestato nel capo di imputazione le aggravanti della crudeltà, dei futili motivi e della premeditazione, permettendo agli imputati di procedere con il giudizio abbreviato, che determina a prescindere dall’esito del processo lo sconto di un terzo della pena decisa dal giudice.

Il processo, quindi, molto probabilmente proseguirà per le successive due fasi: quella dell’appello e quella della Cassazione.

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