Sei persone sono state arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate dall’uso di armi con la tecnica del “filo inverso”. Questa tecnica prevede una fase preliminare in cui vengono individuati gli imprenditori, i commercianti o gli agenti di commercio che sono soliti versare denaro contante presso istituti di credito o che trasportano preziosi. Una fase successiva, svolta dal “filatore”, di studio preventivo e quotidiano delle abitudini della potenziale vittima per calendarizzare i giorni in cui viene abitualmente effettuato il versamento di denaro presso l’istituto di credito. Infine, una fase esecutiva, che consiste nell’aggredire la vittima con azioni repentine e con l’uso di armi da fuoco, prima che depositi il denaro o consegni i preziosi.

Le indagini hanno consentito di identificare i componenti del sodalizio e gli autori di due rapine aggravate compiute con tale modalità, grazie al monitoraggio dei veicoli in loro possesso tramite sistema di localizzazione GPS, alle attività di intercettazione ambientale e ai servizi di osservazione e pedinamento svolti dalla polizia giudiziaria sulla scorta delle denunce e delle sommarie informazioni delle persone offese. In particolare, la prima rapina veniva commessa a Casoria (NA) il 13 aprile ai danni di un agente commercio che trasportava gioielli e preziosi di particolare valore. La seconda rapina veniva commessa a Casoria il 26/04/2023, ai danni di un imprenditore in procinto di versare in banca un’ingente somma di denaro, costituente l’incasso delle proprie attività.

Attraverso l’ausilio di intercettazioni ambientali è stato, infatti, possibile cogliere i dialoghi degli indagati proprio nei momenti immediatamente antecedenti alle rapine, nei quali, gli stessi si scambiavano informazioni sulla collocazione della vittima, su cosa la stessa avesse con sé e su dove avesse collocato lo zaino contenente il denaro contante ovvero i preziosi. In seguito all’analisi delle denunce e delle sommarie informazioni resa dalle persone offese, si è accertato che – in entrambi gli episodi – gli indagati portavano illegalmente con sé armi, utilizzate nelle rispettive rapine.

Le indagini hanno anche permesso di scoprire la progettazione e le fasi preparatorie di una rapina pianificata per il giorno 28 aprile nel Comune di Volla ai danni di un commerciante di generi alimentari, che iniziavano a monitorare seguendo tutti i suoi spostamenti, scambiandosi informazioni sulla strada percorsa dalla vittima e sulle relative soste. La rapina, tuttavia, non è andata a buon fine perché la vittima ha seguito un percorso diverso da quello ipotizzato.

Infine, le indagini hanno permesso di scoprire la progettazione di una rapina milionaria da eseguirsi in Belgio con la collaborazione di un basista in Romania, insediato nella città di Bucarest. I rapinatori avevano acquistato quattro speciali maschere in silicone, del valore di circa 500 euro ciascuna, presso un laboratorio teatrale, per il loro travisamento, che consentono di attribuire in modo realistico a chi le indossa i tratti somatici di una persona diversa, un po’ come nel film “Point Break”. Grazie alle indagini dei Carabinieri, i sospetti sono stati arrestati e la rapina non è stata portata a termine.

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