I cinghiali: una lunga storia tra mito e realtà

La storia dei cinghiali è molto antica e interessante. Questo animale è sempre stato considerato particolare e per secoli non ha mai attaccato l’uomo, se non in casi eccezionali. Forse questo è dovuto alla lezione che Ercole ha dato al mitologico “cinghiale di Erimanto”, una bestia di alcune centinaia di chili che terrorizzava le popolazioni del Peloponneso. Alla terza delle sue fatiche, il figlio di Zeus lo catturò a mani nude e gli spezzò il collo.

Oggi, il cinghiale di Erimanto, che da un esemplare è cresciuto fino a qualche milione, non può essere combattuto distruggendolo in maniera massiccia, anche se potrebbe portare malattie come la peste suina. Invece di seguire l’autoritarismo di Licaone, che allora non aveva il muro di cemento delle tantissime associazioni ambientaliste e di protezione degli animali, i politici dovrebbero trovare soluzioni efficaci per affrontare il problema della proliferazione di questa particolare specie di ungulati.

Negli ultimi anni, la Regione Campania ha preso coscienza dei danni provocati all’agricoltura, da un’indagine svolta dall’ISPRA. Nel periodo dal 2015 al 2021 i danni ammontano ad oltre 120 milioni di euro per oltre 105mila eventi denunciati in tutta Italia. A fronte di una popolazione di cinghiali stimata da ISPRA intorno al milione e mezzo al 2021, è aumentato anche il numero degli abbattimenti.

Il problema della proliferazione dei cinghiali è aggravato dalla presenza di cinghiali non autoctoni nel Cilento e nel Vallo di Diano, appartenenti ad una razza caratterizzata da un ibrido tra il cinghiale ed il maiale nero dei nebrodi, che ne fa una specie faunistica particolarmente aggressiva anche nei confronti degli esseri umani.

Oggi, il grave problema dei cinghiali vede due facce della medaglia: da un lato l’eccessiva proliferazione, dall’altro la quasi totale scomparsa di cacciatori specializzati. Dopo la scoperta della possibile peste suina, c’è la corsa a minimizzare quanto più possibile il fenomeno negando ogni eventuale rischio di infezione per l’uomo. Tuttavia, è necessario trovare soluzioni efficaci per gestire la proliferazione dei cinghiali e proteggere l’agricoltura e la fauna selvatica.

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