La polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Aversa ha trovato dieci telefonini all’interno dell’intercinta del penitenziario. Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria ha dato la notizia e ha sottolineato come la polizia penitenziaria operi quotidianamente per contrastare l’introduzione di apparecchi telefonici mobili e sostanze stupefacenti nella casa di reclusione. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha commentato che il ritrovamento di cellulari inquieta non poco perché possono minare l’ordine e la sicurezza del carcere oltre a favorire le dinamiche criminose nel penitenziario. Ha inoltre sottolineato l’importanza dell’attività di intelligence e di controllo da parte degli agenti e l’importanza del loro aggiornamento professionale.

Il Sappe ha sollecitato l’immediato intervento dei vertici dell’amministrazione penitenziaria e ha sottolineato l’urgenza di trovare soluzioni a favore del personale che opera, sotto organico e con mille difficoltà, nel penitenziario di Aversa. Nonostante le difficoltà, il personale assolve al meglio i compiti di sicurezza.

Questo episodio fa comprendere l’importanza del lavoro della polizia penitenziaria e la necessità di investire nella loro formazione e nell’aggiornamento professionale. La sicurezza del carcere e la prevenzione delle attività criminali dipendono dal lavoro quotidiano degli agenti e dal loro impegno costante. È quindi fondamentale trovare soluzioni a favore del personale penitenziario e garantire loro le migliori condizioni di lavoro possibili.

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