La Suprema Corte ha deciso di annullare l’ordinanza di custodia ai domiciliari adottata dal Gip di Catanzaro e confermata dal Riesame per Giovanni Izzo, legale rappresentante della società di trasporti e stoccaggio rifiuti ‘Ecologia Unitrans’. L’uomo era stato coinvolto in un’inchiesta della Dda (‘Olimpo’) che aveva portato all’esecuzione di 56 misure cautelari e al sequestro di beni per circa 250 milioni di euro nel settore turistico-alberghiero di Vibo Valentia. L’indagine aveva portato alla luce una presunta organizzazione criminale finalizzata al controllo di attività economiche, a furti, ricettazione e riciclaggio. Izzo era stato tirato in ballo come presunto affiliato all’associazione per un escavatore, ma durante l’interrogatorio di garanzia aveva precisato di non conoscere nessuno degli indagati e di non essere la persona che in una intercettazione spiega che la macchina deve farla controllare al papà, poiché suo padre era morto nel 2007. La difesa dell’imprenditore ha presentato un ricorso che ha persuaso i giudici della Cassazione a cassare il provvedimento restrittivo senza rinviarlo ad una nuova valutazione del Riesame. Izzo è stato quindi rimesso in libertà.

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