Il brano musicale “Gli angeli” di Vasco Rossi ha accompagnato l’uscita del feretro di Michael Spagnuolo, investito mentre attraversava la strada il 25 maggio scorso ad Atripalda. La moglie, Mariangela, e i due figli, accompagnati da parenti e amici, hanno varcato la porta della chiesa gremita. Molti cittadini di Capriglia e amici di Michael sono accorsi da altri paesi limitrofi per l’ultimo abbraccio ad un uomo solare, buono ed un lavoratore competente e professionale. Il dolore infinito trapela dagli occhi dei figli di Michael, Domenico e Mattia, che devono salutare per sempre il padre che per loro era quasi come un supereroe. La moglie Mariangela è in lacrime e il parroco, don Vincenzo, cerca di trovare le parole adatte per confortarla. L’unica medicina è la fede, afferma il parroco, per affrontare un dolore così immenso.
Michael è stato investito da un’auto la sera del 25 maggio scorso, in prossimità della pompa di benzina Ludoil. L’automobilista, un 42enne di Avellino, si è subito fermato per prestare soccorso, ma i soccorsi sono stati inutili: per Michael non c’è stato nulla da fare. Gli agenti della Polstrada hanno effettuato i rilievi e gli accertamenti di rito. L’uomo alla guida della vettura è risultato negativo ad alcol e droga test. La famiglia era appena uscita dal ristorante dopo la festa di compleanno di un suo componente.
Tra 60 giorni si conoscerà l’esito dell’autopsia. Né i familiari di Michael difesi dall’avvocato Federica Renna, né l’indagato hanno nominato un consulente tecnico, ma si riservano di farlo quando verranno predisposti ed effettuati gli accertamenti sull’auto condotta dal 42enne di Avellino che lo ha investito. È fondamentale stabilire la velocità con la quale procedeva la vettura, i tempi di frenata e l’impatto con il muro dove è stato scaraventato Michael. La morte di Michael è un dramma che non riesce a trovare giustificazione razionale, ma la fede può essere l’unico conforto per la sua famiglia e i suoi amici.
