Un’inchiesta su un presunto caso di corruzione internazionale aggravata sull’asse Roma-Bogotà ha visto coinvolti l’ex ministro degli esteri Massimo D’Alema, il manager di Leonardo Alessandro Profumo e l’ex direttore generale di Fincantieri Giuseppe Giordo. L’indagine si basa sulla verifica del contenuto remoto degli smartphone dei tre coinvolti, che ha portato alla luce mail, chat e archivi che potrebbero provare l’esistenza di una tangente da 80 milioni di euro, da dividere in parti eguali tra italiani e colombiani nell’ambito della compravendita di navi, aerei e sommergibili. Sono in corso anche indagini su audit interni, prodotti da Leonardo e Fincantieri quando erano emerse le prime notizie sul caso della compravendita tra Italia e Colombia. L’audit interno di Fincantieri ha portato all’allontanamento del direttore della divisione navi militari, mentre l’audit di Leonardo non ha rilevato elementi penalmente rilevanti ma ha evidenziato alcune criticità dal punto di vista procedurale. La Digos ha acquisito materiale informatico per l’analisi dei dati raccolti da computer e altri dispositivi, al fine di trovare eventuali indizi sulla presunta maxi mazzetta da 80 milioni di euro.

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