Processo per atti persecutori a Santa Maria Capua Vetere: consulente del Tribunale incaricato di valutare la capacità di intendere e di volere dell’imputato. Si tratta di B.C., 59enne di Vairano Patenora, accusato di aver posto in essere, con la madre 80enne deceduta nel frattempo, atti persecutori nei confronti della propria vicina di origine marocchina e dei suoi tre figli minori. L’imputato è assistito dall’avvocato Enrico Capone, mentre la parte offesa è rappresentata dall’avvocato Vincenzo Cortellessa.

Durante il dibattimento è emerso che l’imputato è affetto da disturbi mentali, motivo per cui il tribunale ha deciso di disporre una perizia psichiatrica. Si tornerà in aula verso la fine del mese di settembre per il deposito della perizia e l’escussione del consulente tecnico.

Secondo la Procura, B.C. avrebbe posto in essere, in concorso con la madre, plurimi atti persecutori nei confronti della propria vicina e dei suoi tre figli minori, dal mese di aprile al luglio dello stesso anno. L’imputato avrebbe ingiuriato la donna, apostrofandola con termini sprezzanti per la sua nazionalità, e avrebbe diffuso la voce che la stessa si prostituiva per tutto il vicinato. Inoltre, avrebbe terrorizzato i tre minori, impedendo loro di uscire a giocare nel cortile comune.

La gravità dell’accusa è aggravata dal fatto che gli atti persecutori sarebbero stati commessi per motivi di odio razziale. Il tribunale, pertanto, ha deciso di affidare l’incarico al consulente del Tribunale per valutare la capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento della commissione del fatto, nonché la sua capacità di stare in giudizio.

Si tratta di un processo delicato e importante, che richiede grande attenzione e responsabilità da parte del tribunale e degli avvocati coinvolti. La giustizia deve essere fatta, ma nel rispetto delle norme e dei diritti di tutte le parti coinvolte.

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