La morte di un bambino di soli 5 anni causata dalla sfida social dei The Borderline in Lamborghini ha scosso l’opinione pubblica. Il gruppo di giovanissimi youtuber, con 600 mila followers, aveva noleggiato un’auto di lusso per lanciare un nuovo contenuto: vivere 50 ore in una Lamborghini, alternandosi al volante. Dopo aver lanciato alcuni filmati, vantandosi delle potenzialità e del valore economico della vettura, hanno dato il via alla folle “impresa” andando a schiantarsi, poco dopo, contro una Smart con a bordo una madre e i suoi due bambini piccoli. Per uno di loro, Manuel, purtroppo non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo. La mamma e la sorellina, invece, sono finite in ospedale.

Il dramma familiare è stato definito dai genitori dei ragazzi come una semplice bravata. Giunti sul luogo della tragedia subito dopo l’incidente, alcuni testimoni avrebbero notato in loro atteggiamenti rassicuranti nei confronti dei figli. “Abbiamo sentito che rassicuravano i figli e gli ripetevano che era stata solo una bravata, che si sarebbe risolto tutto”, ha raccontato Valerio, dirigente dell’asilo nido che frequentava Manuel, in un’intervista rilasciata a La Repubblica.

Ma per il piccolo Manuel e i suoi genitori non c’è proprio niente da risolvere: il loro bambino non tornerà mai più, nulla sarà più come prima e tutto per una banale e pericolosa moda social. Attualmente il principale indagato di omicidio è Matteo Di Pietro, il ragazzo alla guida dell’auto al momento dello schianto nonché fondatore del gruppo. Stando all’ultimo aggiornamento, sarebbe risultato positivo ai cannabinodi. Vito, Giulia e Leo sono gli altri membri che si trovavano con lui e che rischiano l’accusa di concorso qualora venisse accertato che nelle fasi precedenti all’incidente stessero girando un video incitando il ragazzo alla guida.

È importante che la società prenda coscienza dei pericoli delle sfide social e delle conseguenze che possono portare, soprattutto quando coinvolgono minori. È necessario educare i giovani alla responsabilità e alla prudenza, evitando di mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri per un momento di popolarità sui social network. La morte del piccolo Manuel è una triste testimonianza di come le bravate e l’incoscienza possano avere conseguenze irreparabili.

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