I carabinieri dello squadrone eliportato cacciatori Calabria hanno continuato a dare supporto ai colleghi delle stazioni del comando provinciale di Napoli, in particolare alla compagnia di Castellammare di Stabia, nell’ambito dell’operazione “Continuum Bellum” che è iniziata solo due giorni fa. Questa attività a largo raggio si svolge a ridosso delle pendici dei Monti Lattari, promontori verdi che sovrastano la costiera sorrentina e anticipano l’agro nocerino-sarnese. Questi monti sono un terreno fertile per le coltivazioni più esigenti in termini di luce ed esposizione, come la cannabis indica. La conformazione geografica di questi monti offre alla criminalità rifugi per droga e armi quasi impossibili da scovare e raggiungere.

Per contrastare questo fenomeno, i militari della compagnia di Castellammare di Stabia svolgono un monitoraggio continuo lungo quei declivi, supportati dai baschi rossi dei carabinieri dello squadrone eliportato cacciatori Calabria e dall’occhio elettronico del drone a guida remota. Questa scansione terra-aria funzionale ha portato alla scoperta di un vero e proprio bunker, situato nella comunità montana denominata “Madonna della Libera”. Inizialmente sembrava un rudere abbandonato, ma in realtà si è scoperto essere un nascondiglio progettato dalla criminalità organizzata locale per la coltivazione della cannabis. Il locale era servito da corrente mediante allaccio abusivo alla rete elettrica principale e completo di lampade, alimentatori, impianto di ventilazione e vasi con terriccio e materiale vario per la coltivazione.

Gli uomini della compagnia stabiese monitorano costantemente quelle zone e le persone di interesse “investigativo”, percorrendo chilometri e chilometri a piedi e rastrellando quotidianamente l’area. In un’area demaniale, i carabinieri hanno rinvenuto 207 piante di cannabis indica dall’altezza media di un metro e mezzo, che sono state campionate e distrutte sul posto. Anche questa volta, nel secondo giorno consecutivo, i carabinieri hanno effettuato un arresto e sequestrato droga.

L’arrestato è Sebastiano Esposito, un 33enne di Gragnano già noto alle forze dell’ordine e ritenuto contiguo al clan Afeltra-Di Martino. Esposito è stato arrestato per detenzione illegale di armi e detenzione di droga a fini di spaccio. I militari hanno perquisito la sua abitazione e lì hanno rinvenuto e sequestrato 1 pistola lanciarazzi calibro 22 completa di caricatore per capsule di innesco, poco più di 31 grammi di marijuana, un bilancino e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente. L’arma, utilizzata solitamente per lanciare “segnali di aiuto”, sarà sottoposta ad accertamenti balistici. L’arrestato è in attesa di giudizio.

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