Il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Donato Capece, è tornato in Campania per continuare le visite nelle strutture detentive dell’Isola. In programma, ispezioni sindacali nella Casa circondariale di Poggioreale a Napoli, nella Casa circondariale di S. Maria Capua Vetere e nel Centro Penitenziario di Secondigliano. Capece sarà accompagnato dal segretario regionale SAPPE Tiziana Guacci e dai Vice Raffaelle Munno e Marianna Argenio.

“Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria prosegue nelle sue visite nelle carceri della Campania, oggi affollate da 6.893 persone detenuti, delle quali 343 donne e 860 stranieri. Ancora una volta porterò nelle carceri per adulti in cui mi recherò, l’apprezzamento e il supporto del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria ai colleghi che quotidianamente, in prima linea, garantiscono l’ordine e la sicurezza in condizioni drammatiche”, spiega Capece.

Capece denuncia il mancato miglioramento delle condizioni di lavoro del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso gli istituti penitenziari della regione Campania; istituti nei quali, per la maggior parte, è ormai divenuto letteralmente impossibile lavorare e, per larga parte, sono accomunati dalle seguenti gravissime criticità: una importante carenza di personale; il costante verificarsi di eventi critici, nella maggior parte dei casi aggressioni nei confronti di personale; l’introduzione di oggetti e materiali non consentiti; l’assenza, il più delle volte, di Comandante e Direttore titolari; l’assenza in Reparto di medici ed infermieri a sufficienza e, in caso della necessità di sottoporre i ristretti a cure sanitarie, la discutibile assegnazione di detenuti a nosocomi che sono distanti parecchio distanti dalle carceri di assegnazione.

“Il nostro è un atto dovuto alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che, in Campania come in ogni altra parte d’Italia, ‘buttano letteralmente il sangue’ nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa amministrazione matrigna”, conclude Capece, che con l’occasione torna a sollecitare gli interventi dei vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria. E il leader del SAPPE non fa sconti a nessuno: “Dobbiamo reagire e scuotere le coscienze di tutti. Il carcere va cambiato. I poliziotti penitenziari devono fare servizio in sicurezza!”.

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