La camorra è un’organizzazione criminale che si estende in modo tentacolare e infestante, tendendo a infiltrarsi ovunque ci sia l’opportunità di guadagno e potere. Il racket degli ormeggi è solo uno dei settori su cui i clan camorristici cercano di allungare i propri tentacoli per guadagnare e riciclare soldi. Ora che Napoli è diventata la capitale del turismo, la camorra guarda con interesse anche ai locali e ai B&B nella zona di Mergellina.

Gli emissari del clan si muovono in città come attenti procacciatori di affari, agenti immobiliari e aspiranti imprenditori attratti dalle possibilità di business del turismo. Non parliamo solo di famiglie malavitose di un singolo quartiere, ma di quelle che fanno capo all’Alleanza di Secondigliano, il “sistema” che dalla periferia si estende al centro.

L’obiettivo è intercettare e sfruttare nuovi canali per ripulire i fiumi di denaro incassati con le tradizionali attività illecite e per ripulirsi attraverso una nuova veste di imprenditori. Investire nelle strutture ricettive come i B&B è il nuovo trend camorristico, sicuramente più facile da gestire e da inserire nel business di “sistema”. Basta ristrutturare un vecchio appartamento o mettere a posto un locale dove un tempo c’era una bottega, e per i boss o i loro fedelissimi diventa non solo possibile assicurarsi nuove fonti di reddito, ma anche contare su piccoli avamposti nei quartieri più turistici e richiesti della città.

Le indagini della Direzione distrettuale antimafia mirano a intercettare interferenze malavitose nella gestione delle attività ricettive che si stanno moltiplicando nel centro della città, non solo in quello del cuore antico ma anche nella zona a ridosso del Lungomare e delle strade della movida. Tra i vari spunti investigativi al vaglio degli 007 dell’Antimafia, c’è quello di recente emerso nell’ambito delle indagini sul pestaggio e sulla tentata estorsione commessi ai danni di un ex ristoratore di Mergellina. L’indagato è Ciro Piccirillo, sessantenne noto nel quartiere con il soprannome di “Barabba” e noto agli inquirenti anche perché fratello del boss Rosario Piccirillo.

Le accuse riguardano l’aggressione subita dal ristoratore ottantenne per essersi rifiutato di mettere a disposizione del nipote di Piccirillo un appartamento nella zona di Mergellina. Le indagini spaziano anche verso altri scenari per verificare se e come la camorra possa mettere le mani su appartamenti e B&B. I Piccirillo, secondo le testimonianze, chiedono soldi a tutte le persone della Torretta e di Mergellina, sia a chi ha attività commerciali come ristoranti e ormeggi, sia a residenti.

La camorra è una minaccia per la società civile e compromette diritti e libertà. È importante che le autorità siano vigili e che le indagini continuino per sventare i progetti della camorra e proteggere la città e i suoi cittadini.

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