Sei persone legate al clan dei Quaqquaroni sono state condannate dal gup del tribunale di Napoli, Fabio Provvisier, per estorsione ai danni di commercianti della zona. Le condanne vanno dagli otto ai tredici anni, mentre il pentito Agostino Piccolo ha ricevuto una condanna di dodici anni senza sconto, poiché il suo contributo non è stato decisivo.

Nonostante le pesanti condanne, alcuni imputati sono stati assolti dall’aggravante camorristica e dall’associazione. Gaetano Monica ha ricevuto una condanna di tredici anni, Antonio Ottavio Sorbo di quattro anni, Pasquale Regino e Salvatore Letizia di otto anni, e Amedeo Belvisto di dieci anni.

Tra gli episodi estorsivi contestati c’è quello relativo all’azienda che svolge il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani a Marcianise, la “società consortile Marcianise servizi arl”, il cui titolare Antonio Deodati ha versato somme tra i 2 e i 3mila euro agli emissari del clan, in particolare ad Amedeo Belvisto, prima delle festività di Pasqua e Natale negli anni 2014 e 2015.

In altre circostanze, gli estorsori si sono appropriati di prodotti, come nel caso di Gaetano Monica, che è stato intercettato mentre prendeva alcune paia di scarpe Nike e Fila nel negozio di un imprenditore taglieggiato.

Il collegio dei difensori era composto dagli avvocati Francesco Liguori, Bernardino Lombardi e Pasquale Barbato. Nonostante le pesanti condanne, questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata e l’estorsione.

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